Adolescenti internet

Problematiche adolescenziali

L’adolescenza è il periodo dell’età evolutiva che si contraddistingue per il passaggio dal bambino all’adulto.
È  un periodo di forte cambiamento e crisi psicologica, che necessita di affetto ma anche di regole; dare limiti e mettere “paletti” è però un’impresa estremamente difficile.

POSSIBILI PROBLEMATCHE ADOLESCENZIALI

Ci sono diversi fattori che caratterizzano questo periodo: lo sviluppo emotivo spesso non procede di pari passo con lo sviluppo fisico, ci sono differenze fra lo sviluppo di  maschi e femmine ed alcuni tratti psicologici tipici dell’adolescenza permangono oltre la giovinezza per alcune persone, concetto che ha portato a pensare alla nostra società come quella degli eterni adolescenti. Una caratteristica tipica di questa fase della vita è l’egocentrismo che porta il ragazzo a concentrarsi molto sui propri bisogni faticando, viceversa, a considerare il punto di vista altrui. Frequenti per questo sono le discussioni  fra genitori e figli caratterizzate da prepotenza e prese di posizione rigide (faccio ciò che voglio, voi non capite niente…).

Al cambiamento comportamentale si affianca una fase in cui cambia tutto anche dal punto di vista fisico: il corpo subisce delle variazioni che non sempre il ragazzo accetta con serenità. Inoltre il rapporto con l’autorità viene spesso vista come sfida e costrizione, il rapporto con l’altro sesso cambia creando a volte disagi, la dipendenza dai genitori che in passato garantiva certezze inizia ad essere mal tollerata, iniziano i primi innamoramenti vissuti in maniera totalizzante. Questa nuova struttura e modo di esistere è però ancora appena abbozzata; ha bisogno di essere consolidata. Tutti questi cambiamenti richiedono un tempo per potersi consolidare determinando quella che diventerà l’identità del futuro adulto e questo tempo può arrivare, come dimostrano recenti studi, fino ai 24/25 anni.

Allo stesso modo, tutti i cambiamenti fisici e emotivi che rendono il ragazzo spavaldo ed onnipotente, lo rendono allo stesso tempo estremamente fragile e facilmente esposto a rischi psico-sociali. Per questo è più facile in questa fascia di età ricercare comportamenti al limite che possono arrivare a vere e proprie trasgressioni. Se a questo aggiungiamo una aumentata distanza dalle figure genitoriali ed adulte in genere diventa facile comprendere quanto sia delicata questa età.

PERCHÉ RICORRERE ALLA PSICOTERAPIA?

Quando l’adolescenza si complica il genitore (perché quasi sempre è lui il richiedente) chiede aiuto allo psicoterapeuta che arriva a sostenere il giovane e la famiglia in un momento che mette in gravi difficoltà la maggior parte delle persone, che sovverte e spaventa.
Il figlio un tempo dolce e rispettoso delle regole si è improvvisamente trasformato in un ragazzo prepotente, irrispettoso e provocatorio, incurante delle regole e desideroso di andare sempre contro. Lo stesso ragazzo, un tempo bambino che parlava di tutto smette di raccontarsi, si nasconde e i genitori faticano a riconoscerlo. Di per sé questi cambiamenti non rendono quel ragazzo problematico… la preoccupazione arriva nel momento in cui a questi “normali” cambiamenti corrispondono cambiamenti “peggiorativi” nella sfera sociale: calo repentino del rendimento scolastico, atteggiamenti aggressivi ed autolesivi, chiusura emotiva, abuso di sostanze ed alcol, difficoltà a creare e portare avanti relazioni sociali soddisfacenti.

In questi casi la psicoterapia individuale diventa utile per dare al ragazzo uno spazio differente dove potersi confrontare con un adulto che non appartiene al suo mondo in un percorso che lo aiuterà ad avvicinarsi in maniera diversa e più matura al mondo degli adulti al quale lui stesso mira, alla ricerca della costruzione della sua personalità.
Ci sono inoltre situazione dove la sintomatologia la fa da padrona e l’intervento psicoterapeutico diviene necessario, a volte anche in sinergia con il supporto farmacologico coadiuvato dal medico-psichiatra.

Ci si riferisce a problematiche legate a dipendenza da sostanze, disturbi dell’alimentazione, disturbi ossessivi-compulsivi, isolamento sociale, dipendenza da internet.

adolescente-e-internet Problematiche adolescenziali | Dr.ssa Anna Meldoli, Psicologo, Psicoterapeuta a Santarcangelo di Romagna

DIPENDENZA DA INTERNET IN ADOLESCENTI E BAMBINI

Per dipendenza di internet si intende un utilizzo smodato e incontrollato della rete, non un semplice uso eccessivo ma una vera e propria ossessione che porta ad un comportamento compulsivo. In pratica il ragazzo che ha sviluppato questa dipendenza ha bisogno di essere sempre on line a discapito della vita reale. Questo ha delle conseguenze via via sempre più gravi nella sfera sociale (difficoltà relazionali fino ad un vero e proprio allontanamento dagli amici di un tempo) difficoltà scolastiche e perdita di interesse per qualunque altra cosa.

I genitori che si ritrovano a fare i conti con questo grave problema riferiscono che, se allontanati dal pc o da altri strumenti quali cellulari, tablet, ecc, manifestano una sintomatologia molto simile a quella descritta per le tossiodipendenze, quali nervosismo ed irritabilità fino a veri e propri scoppi di ira incontrollata e che i ragazzi sono alla continua ricerca di mezzi per accedere ad internet.

Va detto che oggi l’utilizzo della Rete è pressoché indispensabile per tutti. Non possiamo restare ancorati a frasi del tipo “ai tempi miei si andava in giro con la bicicletta o si giocava per strada”, gli adulti, adolescenti di ieri, devono fare i conti con l’evoluzione dell’era digitale. Diventare restrittivi negando il contatto con questo nuovo e affascinante mondo è assolutamente inutile, se non dannoso. Vale infatti sempre la regola “se non posso farlo farò di tutto per farlo” perché il brivido della trasgressione oggi come ieri attrae sempre soprattutto in questa fascia di età.  

Quindi non si può più pensare di fare a meno del cellulare del pc o dei Social… La Rete è una sorta di luogo formativo dove ognuno di noi accede a dati, articoli, giochi e svago. Serve per lavorare, per studiare o per rilassarsi e può quindi essere un potente strumento di crescita.
Proprio per questa versatilità, unita al facile accesso e all’immediatezza alla quale espone (si può ottenere una informazione nell’arco di pochi secondi) può diventare estremamente  difficile per le persone vulnerabili sottrarsi ai rischi che comporta.

Il solo dato del tempo di esposizione non basta però per stabilire una dipendenza.
Ci sono moltissimi ragazzi che, pur stando diverse ore davanti al computer o con il cellulare in mano, continuano comunque ad avere buone relazioni sociali, un buon rendimento scolastico ed a essere adeguati nella vita sociale, ad esempio mantendo hobbies o passioni quali lo sport, la musica, ecc

È quando la vita virtuale diventa predominante e viene costantemente preferita alla vita di tutti i giorni che iniziano i problemi e devono suonare i campanelli di allarme. In questi casi si assiste ad un progressivo allontanamento dalle relazioni sociali, dalla scuola, dallo sport preferito o dagli amici, ecc.
Se avviene questo non ci si deve chiedere cosa ha il computer di cosi attraente ma quale disagio il ragazzo sta manifestando… perché la dipendenza da internet altro non è che un “nuovo” modo di esprimere un disagio a vari livelli. In questo caso può essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta.

I segnali di rischio sono i seguenti:

  1. quando è in rete ne resta totalmente catturato e sembra non interessarsi a nient’altro;
  2. non riesce a staccarsi restando connesso per tempi lunghissimi e se costretto a smettere ha crisi di rabbia;
  3. se non riesce a collegarsi appare annoiato, irritabile e lamenta malessere fisico e psicologico generale;
  4. si collega in ogni momento libero anche di nascosto e senza distinzione fra giorno e notte;
  5. non sembra riconoscere il passare del tempo quando è connesso;
  6. ha perdita di interesse verso le relazioni sociali;
  7. preferisce restare a casa su internet piuttosto che uscire con gli amici (ritiro sociale);
  8. trascura la scuola, l’igiene personale fino a dimenticarsi di mangiare o andare in bagno;
  9. alterazione del comportamento alimentare;
  10. problemi fisici quali mal di testa, bruciore agli occhi, mal di schiena;
  11. quando non può collegarsi appare apatico e privo di interessi alternativi.

Sarà lo psicoterapeuta tramite il colloquio a valutare se la presenza di alcuni o tutti questi sintomi possano portare ad un vero e proprio disagio.

Cosa fare se si sospetta una dipendenza da internet?

Naturalmente iniziare da subito (fin da bambini) con le normali regole legate all’uso di internet (tempi di esposizione brevi, controllo attivo del genitore rispetto al tipo di navigazione, ecc) già di per sè aiuta. Qualora però ciò non dovesse bastare è sconsigliabile intervenire con il proprio figlio additandolo come “sintomatico”. Farlo sentire inadeguato probabilmente aumenterebbe la rabbia poiché di solito la dipendenza in ogni sua forma è, almeno inizialmente, egosintonica, ovvero non riconosciuta dalla persona.

Per questo quando si dice ad un ragazzo “tu hai un problema con internet” lui risponderà negandolo.
Quindi la cosa più utile da fare sarà spiegargli che esiste il rischio di sviluppare una dipendenza e che come genitori, proprio per il legame di affetto che esiste, si chiede al ragazzo di rispettare alcune regole, come ad esempio iniziare ad alternare all’uso di internet la scelta di altri tipi di interessi (sport, musica, arte, ecc..). A tal scopo lo si potrà “accompagnare” affinchè conosca altri tipi di stimoli.

Naturalmente, qualora la situazione dovesse peggiorare, potrà diventare estremamente utile richiedere l’intervento di uno specialista quale lo psicoterapeuta che valuterà la portata della sintomatologia e la eventuale presenza di problematiche mascherate quali depressione, disturbi d’ansia, ecc.

Publish modules to the "offcanvs" position.